Sulla stampa
locale ma anche in rete è stata riportata in questi giorni la notizia della
chiusura di altre due edicole a Lucca.
Sono due
edicole “storiche”, presenti da diversi decenni: una situata fuori Porta Santa
Maria al Giannotti, l’altra nella piazza all’interno della Porta stessa. Direi
che la distanza tra le due edicole non dovrebbe essere superiore ai 150 metri (mappa
da Google).
Sembra che
al posto dei quotidiani e delle riviste saranno messi in vendita gelati, panini
e vivande che sicuramente daranno ai gestori dei due chioschi utili maggiori di
quelli ricavati dalla vendita dei giornali (per i non addetti ai lavori ricordo
che l’aggio sui giornali è del 18,77 per cento).
La chiusura quasi
contemporanea di due edicole così vicine tra loro, in una zona centrale e
commercialmente attiva ha avuto un’unica eco sulla stampa locale: una nota di
Italia Nostra che lamentava il mancato trasferimento in una delle due
ex-edicole dell’esistente chiosco dei frati e bomboloni ubicato sugli adiacenti
spalti erbosi. Nessun organo di stampa e di informazione, nessun giornalista si
è chiesto il perché di questa chiusura: non una riga, non una parola, come se
la cosa non li riguardasse. Eppure per anni e anni in quei chioschi è stata
venduta stampa, informazione, giornali.
Non ho
parlato con i due ex-edicolanti, non conosco quindi i motivi che li hanno
portati ad una certamente sofferta decisione di cessare la loro attività anche
se posso facilmente immaginarmeli: il crollo delle vendite,
gli aumenti
delle tasse, gli orari insostenibili, i problemi distributivi, ecc.
Queste
motivazioni non sono una esclusività dei due giornalai di cui sopra; sono
comuni alle 5.000 edicole chiuse negli ultimi cinque anni, sono comuni a quelle
che, con enormi sacrifici, cercano di rimanere sul mercato. Non so fino a
quando riusciranno a resistere…..
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