Anche se la morte delle edicole era preannunciata da tempo
qualcuno continuava a non crederci perché erano previste tavole più o meno
rotonde ed incontri più o meno proficui con il Governo.
Adesso a spazzare le ultime speranze c’ha pensato l’Antitrust
(clicca qui) : niente distanze minime, niente
programmazione, niente di niente. I giornali? Merce comune, come una penna biro
o un rotolo di carta igienica, niente di diverso da un paio di calzini o da un paio
di ciabatte.
E (i pochi, in verità) Enti Locali che ancora non sono consapevoli
di questa libertà sono invitati a metterla immediatamente in atto.
Poco interessa all’Autorità garante della concorrenza e del
mercato se le edicole sono già moribonde, se il prezzo dei giornali è fissato
dall’editore, se la sperimentazione aveva già dimostrato l’inutilità di
incontrollati aumenti dei punti di vendita.
Poco interessa alla medesima Autorità che i distributori
locali operino in regime di monopolio e che impongano ai rivenditori pesanti
balzelli per continuare a lavorare.
Poco interessa se il giornalaio non può scegliere né il
fornitore né la “merce” che gli viene fornita.
Tutti liberi. Meno i giornalai. Amen.
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