venerdì 6 gennaio 2012

I SUGGERIMENTI DELL'ANTITRUST


Leggo su la Repubblica (pag. 22) di oggi 6 gennaio che l’Antitrust avrebbe suggerito al Governo una serie di interventi per il prossimo pacchetto di liberalizzazioni.
Uno di questi interventi è dedicato alla rete delle edicole.
Secondo il suggerimento dell’Antitrust ai rivenditori andrebbe applicata una “remunerazione differenziata” stabilita in base a parametri che tengano conto delle qualità delle prestazioni offerte e dei risultati conseguiti.
La sinteticità della notizia non consente di capire cosa si intenda per “remunerazione differenziata” ma la memoria mi aiuta: il concetto era già stato espresso da detta Autorità in occasione dell’Indagine Conoscitiva riguardante il settore dell’editoria avviata nel febbraio 2007 e chiusa il 23 settembre 2009.
Ritengo utile riportare fedelmente il punto 216 della seconda parte (la distribuzione dei prodotti editoriali) dell’indagine:

216. Si ritiene, in particolare, che gli obiettivi sottesi al principio di identità delle condizioni
economiche di cessione delle pubblicazioni riconosciute ai rivenditori stabilito dall’art. 5 del
Decreto Legislativo n. 170/2001 non sarebbero vanificati se la remunerazione fosse differenziata
facendo riferimento a parametri oggettivi, che tengano conto della qualità delle prestazioni rese e
dei risultati conseguiti dall’esercizio. Esempi in questo senso sono individuabili in Francia, dove il
corrispettivo riconosciuto al rivenditore varia in funzione del livello di specializzazione di
quest’ultimo e della qualità del servizio offerto, e in Gran Bretagna, dove i distributori locali hanno facoltà di applicare un carriage service charge, la cui entità varia a seconda dei volumi di giornali acquistati dal punto vendita.

Quali sono i parametri francesi è spiegato nella nota seguente:

I punti vendita che accettano di distribuire solamente un’offerta limitata (solo quotidiani o numero di titoli inferiore a 150) percepiscono una percentuale del prezzo di copertina pari al 10%. Altri punti vendita definiti “a basso potenziale”,ovvero che non hanno aderito agli standard qualitativi stabiliti a livello interprofessionale, percepiscono il 13-14% del prezzo di copertina. Percentuali più elevate, pari al 15%, sono garantite ai rivenditori che hanno accettato di adottare un certo standard qualitativo, consistente nella presenza della stampa in vetrina, nel destinare una parte significativa dello spazio espositivo alla stampa, nonché in un’ampia fascia oraria di apertura. Tale percentuale può salire oltre il 16% per i rivenditori specializzati che si sono impegnati ad un obbligo di formazione continuata, ad una modernizzazione periodica, nonché all’informatizzazione e aggiornamento quotidiano delle vendite. Infine, i punti vendita gestiti da un’impresa che detiene la concessione degli spazi interessati, quali ad esempio i punti vendita delle stazioni ferroviarie o degli aeroporti, percepiscono una percentuale del 30%. Cfr. contributo dell’Union nazionale des diffuseurs de presse nell’ambito degli Etats Generaux de la Presse Ecrite, organizzati dal Governo francese nel 2008-2009.

Giustissimo premiare la professionalità ma ho paura che sia l’ennesima fregatura….

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