venerdì 19 febbraio 2010

DOCUMENTO ANADIS

L'Anadis, Associazione Nazionale Distributori Stampa, raggruppa - dicono - 120 agenzie di distribuzione, tra cui la Martini Dumas Spa.
Ho letto attentamente il documento che segue e sinceramente l'ipotesi che il settore della distribuzione locale possa evolversi nelle direzioni indicate non mi piace per niente.

Prot. N. 133/09 (documento programmatico dell'associazione nazionale distributori stampa)

L’Assemblea Nazionale dell’associazione nazionale distributori stampa, svoltasi lo scorso 18 dicembre 2009, ha esaminato la situazione del mercato editoriale e i suoi riflessi nella filiera distributiva. A tale riguardo l’associazione nazionale distributori stampa condivide le valutazioni formulate dalla Federazione degli editori, contenute nello studio “La stampa in Italia 2006-2008”, circa la “preoccupante battuta d’arresto” del mercato editoriale nonché la valutazione negativa sulle prospettive di breve e medio periodo. L’associazione nazionale distributori stampa condivide, altresì, le preoccupazioni relative al calo dei consumi delle famiglie, per la marginalità che rappresentano i giornali nei budget di spesa familiari. Desta, infine, preoccupazione che, a partire dall’inizio del 2000, i dati di vendita accertati dall’Ads evidenziano, per i quotidiani, cali stimati nell’ordine del 14% e per i periodici nell’ordine del 25%.
L’associazione nazionale distributori stampa ritiene che i prossimi anni saranno decisivi per fronteggiare la crisi di tutta la filiera editoriale-distributiva, in quanto il perdurare del trend sopra evidenziato mette in discussione principi di rango costituzionale relativi al diritto di informare e di essere informati che soltanto una stampa libera e pluralista può assicurare. In questo quadro l’apporto della rete di distribuzione locale si colloca in modo funzionalmente necessario.
L’associazione nazionale distributori stampa lamenta, infine, l’assenza di margini di competitività nel più ampio processo distributivo che hanno reso ancora più difficoltoso il contrasto con la recessione che colpisce in particolare la filiera editoriale-distributiva.
In tale quadro, l’associazione nazionale distributori stampa vede con favore la direttiva 2006/123 della Unione Europea relativa ai servizi nel mercato interno, che vincola gli stati membri ad adeguarsi ad essa entro il prossimo 28 dicembre.
La direttiva in questione prevede, infatti, “… un approccio dinamico e selettivo che consiste nell’eliminare in via prioritaria gli ostacoli che possono essere rimossi rapidamente e … modernizzare progressivamente ed in maniera coordinata i sistemi nazionali che disciplinano le attività di servizi …”
La direttiva considera, pertanto, ogni manifestazione dell’autorità pubblica astrattamente idonea a determinare l’accesso al mercato come potenzialmente limitativa della concorrenza e quindi applicabile solo nel caso in cui non esistano strumenti alternativi a quelli di stampo “pubblicistico”.
In questo quadro la direttiva prevede i casi in cui gli Stati membri possono subordinare l’accesso ad un’attività al rilascio di un’autorizzazione da parte delle autorità competenti, evidenziando che l’imposizione di un’autorizzazione risulterebbe ammissibile nei soli casi in cui “un controllo a posteriori interverrebbe troppo tardi per avere reale efficacia”.
Questa impostazione -ancorché estranea alla disciplina legale del mercato editoriale, che ha sempre strutturato la propria rete di vendita mediante strumenti pianificatori- in questo particolare momento potrebbe –se ben ispirata da accordi interprofessionali- agevolare un processo di professionalizzazione della rete di vendita.
L’associazione nazionale distributori stampa esprime, inoltre, apprezzamento per l’indagine condotta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla distribuzione dei prodotti editoriali, che pone ancora una volta in rilievo come “… le restrizioni di carattere concorrenziale … sembrano limitare ingiustificatamente le capacità di risposta del settore alle sfide odierne.” L’Antitrust ritiene, infatti, che “… l’auspicabile riorganizzazione del settore, che il Governo ha prospettato, debba avere tra i principi ispiratori l’affrancamento degli operatori da quei vincoli che non risultano più adeguati a salvaguardare il pluralismo e, nel contempo, limitano o impediscono il libero esplicarsi di dinamiche concorrenziali.”
L’associazione nazionale distributori stampa ritiene che alla luce della direttiva servizi dell’Unione Europea e dell’indagine condotta dall’Antitrust italiano, che spingono per la più ampia libertà di accesso alla fruizione della stampa e all’instaurarsi di processi concorrenziali, debba essere rivisto l’Accordo nazionale sulla vendita dei giornali –già scaduto- stipulato tra il comparto editoriale e le organizzazioni dei rivenditori di giornali tenendo conto dei seguenti punti:
• stipulazione di un nuovo Accordo tra tutti i soggetti della filiera distributiva e rivolto alla rete di vendita professionale, determinandone i parametri per la identificazione;
• natura essenzialmente economica dell’Accordo rivolto ai prodotti editoriali;
• parità di trattamento limitato alla messa in distribuzione e vendita di tutti i prodotti editoriali che abbiano mercato, individuando un limite alla messa in distribuzione e vendita di prodotti con vendita nulla;
• remunerazione dell’attività di vendita che preveda forme di incentivazione rapportate a vari elementi quali il raggiungimento di livelli di liquidato (identificati in sede locale), sistemi di pagamento nei confronti dell’impresa di distribuzione locale, utilizzo di modalità di pagamento da parte del lettore in linea con le più aggiornate tecnologie, orari di apertura, spazio espositivo, utilizzo corretto di un sistema telematico di collegamento con la rete di distribuzione locale per lo scambio di dati di fornitura e di vendita e per tutte le informazioni relative al processo commerciale. Al fine di accelerare l’adozione del sistema di collegamento telematico sopra descritto –indispensabile per una corretta e tempestiva gestione del processo distributivo e per dare maggiore trasparenza allo stesso- l’associazione nazionale distributori stampa si propone per gestire tale iniziativa, attraverso una propria società di servizi e con la partecipazione operativa di tutti i soggetti della filiera, con l’obiettivo di informatizzare la rete di vendita professionale, in tempi coerenti con l’esigenza di rispondere alla grave crisi in atto.
Per quanto riguarda, infine, la Convenzione stipulata con la Federazione degli editori di giornali e oggetto di una approvazione in deroga da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, scaduta il 31 dicembre dello scorso anno, l’associazione nazionale distributori stampa sottolinea l’esigenza di procedere ad una rapida rinegoziazione, sia sulla base della precitata direttiva servizi dell’Unione Europea, sia sulla base delle indicazioni emerse dall’indagine Antitrust, sia sulla base delle mutate condizioni e prospettive economiche del settore, già evidenziate.
Gli elementi sopra richiamati, nonché la contrazione delle vendite di quotidiani e periodici avvenuta a partire dagli inizi degli anni 2000, rendono, infatti, obsoleto e non più praticabile un compenso riconosciuto alla rete di distribuzione locale calcolato essenzialmente sotto forma di sconto sulla base delle copie vendute e del prezzo di vendita al pubblico. In questi anni si è, infatti, assistito ad un progressivo pesante incremento dei costi di trasporto a fronte di una, per ora inarrestabile, riduzione delle vendite. Tale saldo negativo non è stato sanato né dagli strumenti correttivi previsti dalla Convenzione e dagli aggiornamenti introdotti, né dagli aumenti di liquidato generati dai “collaterali”. Questi ultimi hanno prodotto risorse –ma anche incremento notevole dei costi di trasporto- solo per una parte delle imprese di distribuzione locale e per un periodo limitato di tempo. A tale riguardo, la stessa Federazione degli editori sottolinea il drastico ridimensionamento di questi ricavi che nel 2007 sono stati pari al 23,3% e nel 2008 hanno subito un’ulteriore contrazione del 42,9%. Da prime valutazioni, l’anno in corso dovrebbe riservare una percentuale di decremento ancora più rilevante.
D’altro canto, la ristrutturazione della rete di distribuzione locale –che ha comportato dall’inizio del decennio la scomparsa di oltre il 70% dei distributori - ha determinato un aumento dei chilometri percorsi per il servizio a domicilio, coperti solo parzialmente dagli introiti derivanti dall’incremento del liquidato.
A fronte di tale situazione l’associazione nazionale distributori stampa ritiene che non sia più rinviabile l’adozione di una nuova base di compenso delle attività standard della rete di distribuzione locale che faccia riferimento sia alle copie distribuite, sia alle copie vendute. Il sistema di compenso proposto renderà anche più agevole la corresponsione, da parte delle aziende editoriali, degli incentivi alle reti di distribuzione e di vendita nell’ottica di una ricerca delle opportunità di vendita tese ad ampliare il mercato editoriale.
Parallelamente l’associazione nazionale distributori stampa conferma la propria disponibilità al comparto editoriale a studiare e concordare tutte le iniziative rivolte ad una maggiore efficienza e contenimento dei costi dell’intero comparto. Tra questi ricordiamo: un software per la gestione del processo diffusionale in sede locale, il processo di trattamento della resa -attraverso la creazione di centri a livello interregionale, con l’obiettivo della certificazione della resa- forme e modalità di collaborazione per la gestione degli abbonamenti.

Nessun commento:

Posta un commento