lunedì 25 novembre 2013

OBBLIGO INSTALLAZIONE POS

L'obbligo dovrebbe scattare dal 1° gennaio 2014 ma, ad oggi, non è stato emanato alcun decreto attuativo per cui, probabilmente, il termine verrà prorogato.
Ulteriori dettagli nella circolare dello SNAG Nazionale (clicca qui)

OCCHIO AI BOLLETTINI POSTALI

Come evidenziato nella circolare dello SNAG Nazionale  (clicca qui), ogni tanto qualcuno, giocando sulle parole, cerca di confonderci le idee.
Verificate attentamente qualsiasi richiesta di pagamento, prima di effettuarlo, e con uguale se non maggiore attenzione controllate eventuali contratti che vi vengono sottoposti.
Nel dubbio, una telefonata al Sindacato (non allungherà la vita ma può renderla più tranquilla).


mercoledì 17 luglio 2013

GELATI E BOMBOLONI

Sulla stampa locale ma anche in rete è stata riportata in questi giorni la notizia della chiusura di altre due edicole a Lucca.

Sono due edicole “storiche”, presenti da diversi decenni: una situata fuori Porta Santa Maria al Giannotti, l’altra nella piazza all’interno della Porta stessa. Direi che la distanza tra le due edicole non dovrebbe essere superiore ai 150 metri (mappa da Google).


Sembra che al posto dei quotidiani e delle riviste saranno messi in vendita gelati, panini e vivande che sicuramente daranno ai gestori dei due chioschi utili maggiori di quelli ricavati dalla vendita dei giornali (per i non addetti ai lavori ricordo che l’aggio sui giornali è del 18,77 per cento).
La chiusura quasi contemporanea di due edicole così vicine tra loro, in una zona centrale e commercialmente attiva ha avuto un’unica eco sulla stampa locale: una nota di Italia Nostra che lamentava il mancato trasferimento in una delle due ex-edicole dell’esistente chiosco dei frati e bomboloni ubicato sugli adiacenti spalti erbosi. Nessun organo di stampa e di informazione, nessun giornalista si è chiesto il perché di questa chiusura: non una riga, non una parola, come se la cosa non li riguardasse. Eppure per anni e anni in quei chioschi è stata venduta stampa, informazione, giornali.
Non ho parlato con i due ex-edicolanti, non conosco quindi i motivi che li hanno portati ad una certamente sofferta decisione di cessare la loro attività anche se posso facilmente immaginarmeli: il crollo delle vendite,
gli aumenti delle tasse, gli orari insostenibili, i problemi distributivi, ecc.
Queste motivazioni non sono una esclusività dei due giornalai di cui sopra; sono comuni alle 5.000 edicole chiuse negli ultimi cinque anni, sono comuni a quelle che, con enormi sacrifici, cercano di rimanere sul mercato. Non so fino a quando riusciranno a resistere…..

domenica 5 maggio 2013

RENDERE SUBITO


Ieri, sabato 4 maggio 2013, è stata consegnata alle edicole la “pubblicazione” VIRUS ATTACK n. 30001, codice in bolla 224028919, prezzo di vendita euro 2.50, sconto 19 per cento, con addebito immediato.
Trattasi di una scatola (vedi foto sotto) contenente 12 bustine, distribuita dalla M-DIS.
La “pubblicazione” è registrata come bimestrale , come tale è indicata sul sito Inforiv senza che per la stessa sia prevista la consegna in conto deposito e ciò in aperta violazione di quanto stabilito dal vigente Accordo Nazionale.
Come difendersi da simili abusi?
Molto semplicemente restituendo immediatamente l’intero quantitativo ricevuto al distributore locale.


giovedì 2 maggio 2013

L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA


Non so quanti di voi abbiano letto il libro “L’edicola del futuro, il futuro delle edicole” di Pier Luca Santoro.
Trattandosi di un e-book e a causa dei tanti anni passati in mezzo alla carta stampata ho avuto qualche difficoltà nella lettura ma la fatica è stata premiata: un mini-saggio veramente interessante e non solo per gli “addetti ai lavori”.
In particolare vorrei soffermarmi sull’intervista fatta a Massimo Ciarulli, edicolante di Terni, il quale ripetutamente (ma a onor del vero lo dice da anni) auspica la fine della resa dei giornali invenduti ovvero la fornitura in conto assoluto.
Queste le motivazioni di Massimo che cerco di trascrivere quasi fedelmente:

Un rapporto di commercializzazione del prodotto che preveda la fine della resa dell’invenduto, dovrebbe ovviamente portare a un considerevole aumento dell’aggio riservato al rivenditore.  Gli editori, che oggi praticano ai lettori sconti fortissimi sugli abbonamenti, potrebbero riservare – trattandosi comunque di vendita certa - analoga retribuzione al canale edicola.
Inoltre, l’eliminazione della resa renderebbe attuabile l’interazione diretta tra editori ed edicolanti facendo venir meno il ruolo dei distributori, sia nazionali sia locali, accorciando una filiera che è troppo lunga ed ha ricavi troppo esigui. I distributori perderebbero, quindi, l’enorme potere che nasce dalle posizioni dominanti di monopolio.
Un passo da valutare bene, che potrebbe non interessare tutto il prodotto editoriale, ma che sicuramente troverebbe apprezzamenti da parte di tutta quella editoria minore che, con fatica, riesce a trovare visibilità in edicola.

Che dire? L’idea è affascinante, le motivazioni mi sembrano valide e fondate, soprattutto quella sulla possibilità di ottenere un consistente aumento degli aggi. Con l’attuale 19 per cento (lordo) su prezzi di copertina sempre più bassi e su quantità di copie in continuo calo, le edicole rischiano una esponenziale accelerazione della loro scomparsa. Finalmente commercianti, liberi di scegliere cosa e quanto vendere, non più soggetti alle protervie dei distributori locali, con la certezza che la sopravvivenza della nostra azienda dipenderà, quasi esclusivamente, dalla professionalità, dal merito.
Esiste, però, anche un lato oscuro della Luna ed è quindi bene dare un’occhiata anche a quello.
Il prodotto editoriale periodico ha caratteristiche uniche e non riscontrabili in nessun altro prodotto “commerciale”: ha una vita molto breve, una deadline che si avvicina sempre più velocemente con lo scorrere del tempo, una scadenza oggi ancor più soffocante per la spietata concorrenza dei vari siti web con notizie aggiornatissime. Il pane, il latte, anche il pesce, hanno una vita commerciale più lunga. E questo non vale solo per i quotidiani (che Massimo, mi pare di capire, escluderebbe dal conto assoluto); anche i settimanali sono effimeri e gli stessi mensili, a sette giorni dall’uscita, diventano zavorra.
Se a ciò aggiungiamo le imponderabili variabili del tempo, del traffico, delle vendite legate a particolari avvenimenti o ad altri fattori, è logico pensare che sia difficilissimo (quasi impossibile) stabilire a priori quali siano i quantitativi idonei a soddisfare le effettive esigenze di un punto di vendita senza dover rischiare, in mancanza del diritto di resa, bagni di invenduto e, quindi, di perdite non indifferenti visto l’elevato numero delle testate presenti in edicola.
Questo potrebbe anche spingere il rivenditore ad una limitazione delle prenotazioni, sia nel numero delle copie sia in quello delle testate, con una possibile perdita delle vendite d’impulso che sono essenziali per la sopravvivenza delle edicole.
Non credo, pertanto, che la cosiddetta editoria minore possa essere interessata a tale ipotesi; anzi, a mio avviso, ha tutto da perdere.
L’idea di Massimo rimane comunque affascinante e da non scartare a priori, magari c’è da lavorarci un pochino sopra per capire se e come sia possibile metterla in pratica.

lunedì 4 marzo 2013

L'EDICOLA DEL FUTURO E IL FUTURO DELL'EDICOLE

Qualcuno potrà anche sorridere e definire fantascientifico il progetto di edicola elettronica recentemente lanciato in Svezia (leggi).
Non vorrei però che quel sorriso assomigliasse troppo a quello che sicuramente accolse le prime automobili, i primi televisori, i primi telefoni portatili.
Il progetto - così com'è concepito attualmente - non penso che possa avere effetti devastanti sulle vendite in edicola ma sappiamo tutti che oggi la tecnologia ha un passo molto più lungo e veloce dei nostri pensieri.
Concludo questa breve riflessione riportando testualmente la chiusura dell'articolo di Pier Luca Santoro:
Insomma per le edicole non è ancora game over ma proposte di questo tipo potrebbero essere parte integrante di quella che sarà “l’edicola del futuro e del futuro delle edicole”.

venerdì 22 febbraio 2013

LO SCIOPERO E' CONFERMATO

A differenza di altre Organizzazioni Sindacali, lo S.N.A.G. ha confermato lo sciopero per i giorni 24-25 e 26 febbraio 2013.


sabato 16 febbraio 2013

CARNEVALE

A carnevale ogni scherzo vale!
Questo avranno pensato i colleghi che il giorno 13 febbraio hanno rinvenuto nelle ceste inviate dall'agenzia di distribuzione la "pubblicazione" MASCHERE DI CARNEVALE, periodico trimestrale, Solo Giochi Italiani, anno 3 numero 2, codice 9772239410950 90005, distributore CIDIF, prezzo di vendita euro 1,90 e sconto 19 per cento (vedi foto sotto). La fornitura è in conto deposito e il richiamo previsto è indicato in bolla al 1° agosto 2013 con una permanenza in edicola, quindi, di 169 giorni.
Lo scherzo non è solo la permanenza esagerata o lo sconto del 19% (anzi precisamente del 18,77%) anche se tutti sanno che il più scaciato magazzino di giocattoli si vergognerebbe a proporre sconti così ridicoli per delle maschere di carnevale.
Il vero scherzo sta nel fatto che la fornitura è stata fatta il 13 febbraio (Le Sacre Ceneri) ovvero a carnevale finito.
Sarà molto, molto difficile trovare acquirenti di questo prodotto. Forse è più facile vendere un frigorifero ad un esquimese.
Abbiamo chiesto un immediato richiamo in resa; ci è stato risposto che, per motivi tecnici, il richiamo non potrà essere fatto prima del 28 febbraio e che, comunque, dobbiamo fare il nostro dovere come professionisti: è "professionale" mettere in vendita un prodotto SCADUTO? Non credo, per me deve ritornare al mittente. Subito.

giovedì 14 febbraio 2013

ACROBAZIE

Quando per fare il giornalaio era necessario anche essere un po' acrobati

mercoledì 6 febbraio 2013

PUNTI DI VISTA

SNAG, SINAGI e USIAGI hanno proclamato lo sciopero delle edicole per il 24, 25 e 26 febbraio 2013 al fine di richiamare l'attenzione sullo stato di profonda crisi in cui versa la categoria.
La FENAGI, che in data 31 gennaio 2013 aveva evidenziato sul suo sito la necessità di una manifestazione unitaria della categoria valutando positivamente la proposta di organizzare "una forte iniziativa unitaria", a distanza di qualche giorno cambia completamente idea e "pur riconoscendo la necessità di una azione di forte visibilità della categoria al fine di far emergere lo stato di crisi del settore, trova sbagliato e controproducente chiamare alla chiusura le edicole proprio nei giorni nei quali si svolgono le elezioni politiche".
Punti di vista. D'altra parte non dimentichiamo che la FENAGI ha anche firmato per gli abbonamenti al 10 per cento, per cui nessuna meraviglia.
Forse pensano che la "visibilità" della categoria possa essere maggiore proclamando uno sciopero in occasione della fine del campionato di calcio. Ovviamente non quello della serie A per non "mettere in gioco il profilo di pubblica utilità della rete di vendita".

sabato 2 febbraio 2013

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

La Posta Elettronica Certificata (P.E.C.) diventa obbligatoria anche per le imprese individuali (clicca).
La scadenza è prevista entro il prossimo 30 giugno 2013.

TASSE, ANCORA TASSE

La legge 228/2012 ha introdotto un nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che va a sostituire i precedenti TOSAP e TIA (leggi qui).
Sicuramente andremo a pagare di più :-(

domenica 20 gennaio 2013

ANCORA SULL'ART. 39


Sul sito dello SNAG Nazionale (www.snagnazionale.it) sono reperibili importanti precisazioni in merito alle ultime modifiche apportate dal legislatore all’ormai famoso art. 39.
In particolare potete trovare la circolare esplicativa (clicca qui), la lettera inviata alle Associazioni Nazionali dei distributori locali (leggi) e il modulo per la segnalazione all’Antitrust di un eventuale comportamento scorretto del distributore locale (clicca qui).
A titolo esclusivamente personale aggiungo alcune osservazioni.
Come potete leggere nei documenti di cui sopra, tutto ruota intorno all’interpretazione che le varie parti danno al seguente inciso inserito nel comma d-ter: “nel rispetto del periodo di permanenza in vendita stabilito dall’Editore”.
Ovviamente le due interpretazioni sono contrapposte ma come diceva mia suocera: “Eran due fratelli e un cugino e ognuno tirava l’acqua al suo mulino”. Altrettanto ovviamente ritengo che l’interpretazione delle OO.SS. dei rivenditori sia quella esatta, ma è di parte e può non bastare come abbiamo verificato più volte negli incontri con le Amministrazioni Comunali sulla presunta liberalizzazione della vendita dei giornali dal Decreto Bersani in poi.
La complessità dell’interpretazione giuridica di una norma è ben evidenziata nell’enciclopedia on line Treccani.it che dice testualmente: “Concetto tuttora assai complesso e dibattuto; si può definire come l’operazione attraverso la quale si ricostruisce il significato di una norma giuridica. Chiunque può svolgere un’attività di i., ma non con gli stessi effetti: si distingue pertanto tra i. autentica (compiuta dallo stesso soggetto che ha posto la norma), i. giurisprudenziale (compiuta dall’autorità giudiziaria che si pronuncia sul caso concreto) e i. dottrinale (compiuta dagli studiosi, a fini scientifici, didattici o pratici).
All’i. della legge è espressamente dedicato l’art. 12 disp. prel. c.c., che vieta all’interprete di attribuire alla legge altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse (cosiddetta i. letterale) e dalla intenzione del legislatore (cosiddetta i. funzionale o teleologica), intendendosi per quest’ultima non la volontà psicologica ma gli obiettivi avuti di mira dal legislatore.”.
A mio avviso sarebbe quindi necessario avere una interpretazione “autentica” per capire cosa significhi esattamente “nel rispetto del periodo di permanenza in vendita stabilito dall’Editore”.
In attesa e in caso di necessità non ci rimane che confidare nell’Antitrust.