Il Governo e i Parlamentari, sicuramente pressati dagli editori, hanno deciso, visto l'approssimarsi delle festività, di fare un bel regalo a tutti i rivenditori di giornali.
Zitti zitti hanno infilato nel calderone delle misure urgenti per la crescita del Paese (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179) il seguente comma che va a modificare quanto stabilito dal famoso articolo 39:
41. La lettera d-ter) del comma 1 dell’articolo 5 della legge 24
aprile 2001, n. 170, è sostituita dalla seguente:
« d-ter) gli edicolanti possono praticare sconti sulla merce venduta
e defalcare il valore del materiale fornito in conto vendita e restituito,
nel rispetto del periodo di permanenza in vendita stabilito dall’editore,
a compensazione delle successive anticipazioni al distributore ».
A prima vista sembra quasi uguale ma la "frasetta" aggiunta (nel rispetto del periodo di permanenza in vendita stabilito dall’editore) stravolge completamente il principio che aveva ispirato l'art. 39, quello cioè di consentire ai rivenditori di giornali di tutelarsi dai soprusi degli editori e dei distributori restituendo forniture in esubero.
Se adesso dovremo rispettare il periodo di permanenza stabilito dall'editore e conseguentemente restituire il prodotto solo dopo - minimo - un mese dalla consegna, ma che c.... di compensazione è!
Tutta la categoria ringrazia il Governo, i Parlamentari, i promotori di detta modifica, le lobby degli editori e dei distributori locali parafrasando il motto di Francesco Ferrucci: "Vili, voi uccidete degli uomini morti".
sabato 15 dicembre 2012
venerdì 30 novembre 2012
PRESTARE LA MASSIMA ATTENZIONE
E' molto importante prestare la massima attenzione a quanto riportato nella circolare qui riprodotta:
NOI NON CI STIAMO
Questo il comunicato stampa di SNAG, SINAGI e
USIAGI (clicca qui) in merito alla firma apposta da Fenagi e Cisl per gli abbonamenti in
edicola.
Mi sembra giusto riportare anche quello delle
due organizzazioni che, con incomprensibile remissività, hanno sottoscritto l’accordo:
“Il Protocollo prevede:
1) Un anno di sperimentazione durante il
quale le parti verificheranno la convenienza economica, le modalità e la
qualità di erogazione del servizio;
2) La possibilità di rivedere annualmente la
percentuale prevista per il rivenditore, fissata per il primo anno al 10% sul
prezzo nominale di cessione al pubblico indicato sulla testata;
3) L’istituzione di un Gruppo di lavoro
specifico composto da quattro rappresentanti degli editori e da quattro
rappresentanti dei rivenditori (due designati dalla FENAGI e due designati
dalla FELSA CISL) per monitorare puntualmente l’intero processo;
4) Per quanto riguarda la promozione di nuovi
abbonamenti (sia di quotidiani che di periodici) effettuata a cura
dell’edicolante, sarà riconosciuta, con modalità da definirsi ad hoc con la
singola testata, un compenso aggiuntivo, tale da evitare fenomeni di
cannibalizzazione delle copie;
5) Va, infine, sottolineato che la
sperimentazione sarà effettuata solo nelle aree individuate dal Gruppo di
lavoro.”
Niente di più, nulla di meglio di
quanto “suggerito” dalla FIEG nella bozza che era già stata predisposta prima degli
incontri. Dove è finita la condizione posta dalla Fenagi, riportata sul suo sito
in data 31 ottobre 2012, che invitava la FIEG a riconoscere “un significativo aumento
dell’aggio per i rivenditori rispetto al 10% proposto"?
Quali armi hanno usato i
funzionari FIEG per convincerla che 10 per cento era e 10 per cento rimaneva? E il compenso totale per il rivenditore che farà la promozione di nuovi abbonamenti sarà superiore al 19 per cento o sarà poco di più del 10 per cento?
Non ho risposte, o meglio non posso scriverle qui.
giovedì 29 novembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
CISL E FE.NA.GI.-CONFESERCENTI HANNO FIRMATO LA MORTE DELLE EDICOLE
E’ di ieri
sera la notizia che CISL e FENAGI-CONFESERCENTI hanno sottoscritto il
vergognoso accordo proposto dalla F.I.E.G. sugli abbonamenti in edicola. Secondo
quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’aggio riconosciuto ai rivenditori per
tale operazione sarà del 10%, corrispondente, quindi, alla miseria offerta con “carità
pelosa” dagli editori e giustamente rifiutata da tutti gli altri Sindacati di
categoria, SNAG, SINAGI, UIL e USIAGI. Non ho ancora la certezza su tale
percentuale, ma anche se fossero uno o due punti in più sarebbe comunque un
grosso affare solo per gli editori, una grande fregatura per gli edicolanti,
una macchia incancellabile su coloro che, sottoscrivendo accordi al ribasso,
affossano una categoria che sta attraversando una crisi tremenda.
Sono molto
curioso di leggere con quali giri di parole le due organizzazioni firmatarie
cercheranno di giustificare la loro sottomissione agli interessi degli editori.
Nell’attesa ed
evitando inutili chiacchiere e voli pindarici cerchiamo di capire dove sta la
fregatura per gli edicolanti.
Al presente
gli abbonamenti, nonostante i super sconti offerti dagli editori, rappresentano
una quota ridotta del mercato (circa il 6% per i quotidiani e circa il 10% per
i periodici). Supponiamo – ma è pura utopia – che TUTTI gli attuali abbonati decidano
di abbandonare il servizio postale scegliendo il ritiro in edicola.
Gli
edicolanti avrebbero quindi un incremento dei loro clienti del 10 per cento
che, visto il periodo di crisi, non sarebbe da sottovalutare.
Facciamo però
un esempio.
Ho 10
clienti che ogni settimana mi comprano Panorama, su ogni copia ricavo € 0,5632 che moltiplicati per 500 (totale copie annue) mi danno un
ricavo annuo totale di € 281,60.
Grazie al nuovo accordo avrò un cliente in più che ritirerà in
edicola la sua copia di Panorama in abbonamento che, al 10%, mi darà un ricavo
di € 0,2964 ovvero un ricavo annuo supplementare di € 14,82. Non è molto ma
bisogna sapersi accontentare, ci diranno la CISL e la FENAGI-CONFESERCENTI.
Riassumendo, la vendita di 11 copie di Panorama (10 clienti “normali”
+ 1 abbonato) mi darà un ricavo annuo di €296,42.
Sicuramente però almeno due dei miei clienti “normali”, convinti
dalla mega offerta di sconto proposta dalla Mondadori (75 – dico settantacinque
per cento di sconto), sottoscriveranno l’abbonamento scegliendo la
domiciliazione in edicola (tanto comunque ci passavano già e sanno che possono
contare sulla nostra professionalità). Io non perdo una copia: 11 clienti
avevo, 11 rimangono. Solo che adesso ho 8 clienti “normali” + 3 abbonati.
Rifacciamo i conti.
8 copie normali x 50 uscite x € 0,5632 fanno un ricavo annuo di € 225,28.
3 copie in abbonamento x 50 uscite x € 0,2964 danno un ricavo
annuo di € 44,46.
In totale, con 11 clienti, il mio ricavo annuo sarà quindi di € 269,74
ovvero inferiore di € 11,86 a quello che avevo prima con 10 clienti. E’ proprio
un accordo “vantaggioso” quello sottoscritto dalla CISL e dalla FENAGI-CONFESERCENTI!
Lavorare di più e guadagnare di meno. E’ questo che vogliono i loro associati ?
giovedì 22 novembre 2012
SOVRASCONTI NATALIZI
Si sta avvicinando il Natale e, come ben sapete, questo è il periodo nel quale vengono corrisposti, direttamente sulla bolla di consegna, i sovrasconti previsti dal vigente Accordo Nazionale.
Ad oggi le pubblicazioni consegnate con sovrasconto sono oltre centocinquanta e, per il momento, abbiamo rilevato un solo errore da parte dell'agenzia di distribuzione, errore che sarà prontamente corretto sulla bolla di domani 23 novembre.
Ad oggi le pubblicazioni consegnate con sovrasconto sono oltre centocinquanta e, per il momento, abbiamo rilevato un solo errore da parte dell'agenzia di distribuzione, errore che sarà prontamente corretto sulla bolla di domani 23 novembre.
mercoledì 21 novembre 2012
RENDERE SUBITO
I rivenditori che hanno in edicola la testata sotto riprodotta sono invitati a renderla immediatamente all'agenzia di distribuzione in quanto risulterebbe che nella stessa sarebbero contenute pubblicazioni destinate a pubblico adulto anziché a bambini. Il fatto si è verificato a Venezia, è stato riportato dalla stampa locale e pare che il Codacons abbia presentato un esposto alla Procura.
lunedì 29 ottobre 2012
ABBONAMENTI IN EDICOLA? NO, GRAZIE
Venerdì 26
ottobre sono state interrotte le trattative con la FIEG in quanto quattro sigle
Sindacali dei rivenditori di giornali (SNAG, Si.Na.Gi., Uil e Usiagi) si sono
rifiutate di firmare un accordo che prevedeva di portare gli abbonamenti in
edicola concedendo alla rete di vendita un misero 10% di sconto (clicca qui)
Le
motivazioni che hanno indotto i quattro Sindacati a ritenere inaccettabile la
proposta sono dettagliatamente elencate nei documenti pubblicati sul sito www.snagnazionale.it che vi invito a leggere attentamente (clicca qui)
Pare,
invece, che CISL e FE.NA.GI. siano intenzionate a sottoscrivere la proposta. E’
spiacevole constatare che queste due sigle sindacali (che comunque
rappresentano una minoranza di rivenditori) non abbiano compreso che accettare
tale proposta significa non solo rischiare una perdita della redditività dei
punti vendita ma anche svilire il lavoro degli edicolanti accettando una
percentuale inferiore a quella già in uso su abbonamenti domiciliati in edicola
(Sole 24 Ore e altri). Meditate gente, meditate.
mercoledì 24 ottobre 2012
CONTRIBUTO SPESE TRASPORTO
Il distributore locale ha inviato a un numero ancora imprecisato di rivenditori una richiesta di un contributo giornaliero di 5 euro a "parziale ristoro delle maggiori spese di trasporto" dovuto in ragione dell'ubicazione del punto vendita e delle relative difficoltà di accesso al medesimo.
Coloro che hanno ricevuto tale richiesta sono pregati di contattare urgentemente il Sindacato Provinciale.
Poiché i tempi non consentono di contattare tutti i rivenditori adoperate il passaparola per informare i colleghi vicini.
Ulteriori notizie saranno fornite non appena saremo in possesso del parere del nostro legale, già informato della questione.
Coloro che hanno ricevuto tale richiesta sono pregati di contattare urgentemente il Sindacato Provinciale.
Poiché i tempi non consentono di contattare tutti i rivenditori adoperate il passaparola per informare i colleghi vicini.
Ulteriori notizie saranno fornite non appena saremo in possesso del parere del nostro legale, già informato della questione.
venerdì 28 settembre 2012
APPROVATA LA LEGGE REGIONALE
Il Consiglio
Regionale della Toscana ha approvato, in data 28 settembre 2012, alcune
modifiche alla legge regionale n. 28/2005 (cosiddetto Codice del Commercio).
Per il nostro settore, rimane l'Autorizzazione Amministrativa rilasciata dai
comuni con base di riferimento a parametri qualitativi, sono rimasti
in essere i punti vendita esclusivi e non esclusivi. E' inoltre consentita
la vendita di bevande preconfezionate e preimbottigliate come richiesto dallo
SNAG in data 27 aprile u.s.
Parti inerenti alla nostra attività: art.7 pag.7 - art.24
pag.14 - art.25 pag.15 (clicca qui)
mercoledì 26 settembre 2012
SNAG TOSCANA SMENTISCE FENAGI
Lo SNAG TOSCANA con lettera in data 21 settembre 2012 (clicca qui) smentisce le asserzioni contenute in una circolare del coordinamento regionale Fenagi-Confesercenti in merito a modifiche che la Regione Toscana intende apportare al Codice del Commercio per quanto riguarda la vendita della stampa quotidiana e periodica.
Mi pare che il comportamento della coordinatrice regionale del Fenagi sia veramente riprovevole e non meriti commenti (dovrei ricorrere a un linguaggio scurrile).
Mi pare che il comportamento della coordinatrice regionale del Fenagi sia veramente riprovevole e non meriti commenti (dovrei ricorrere a un linguaggio scurrile).
lunedì 24 settembre 2012
TORNANO LE AGITAZIONI
Il Governo non risponde alle sollecitazioni e le Organizzazioni Sindacali dei rivenditori di giornali rispolverano lo stato di agitazione sospeso a dicembre 2011 (clicca qui)
INCONTRO CON LA FIEG
Il 19 settembre 2012 sono ripresi gli incontri tra la FIEG e le Organizzazioni Sindacali dei rivenditori di giornali.
Questa la sintesi dell'incontro (clicca qui)
Questa la sintesi dell'incontro (clicca qui)
BEVANDE PRECONFEZIONATE E PREIMBOTTIGLIATE
La Regione Toscana ha recentemente risposto a un quesito
avanzato dallo SNAG Regionale in merito alla possibilità di vendere, negli
esercizi di vendita della stampa quotidiana e periodica, bevande preconfezionate
e preimbottigliate ed, in particolare, bibite in lattina, tetrapak o
bottiglietta.
Come si evince dalla risposta (clicca qui) la Regione ritiene che la
vendita di tali prodotti, qualora non rivesta carattere di prevalenza, possa
essere effettuata anche nei punti di vendita esclusivi e non esclusivi senza il
possesso dei requisiti professionali, fermo restando il rispetto delle norme
igienico-sanitarie relative ai locali e alle attrezzature utilizzate.
Ovviamente la vendita dei prodotti di cui sopra è soggetta
al rilascio di scontrino fiscale.
martedì 24 luglio 2012
I FURBETTI DELLO SCONTO
Ho costatato
che in questi ultimi due mesi sono aumentati in misura esponenziale i prodotti
forniti in conto deposito con una giacenza prevista in edicola superiore ai
sessanta giorni e che hanno uno sconto lordo del 19 per cento sul prezzo di
vendita.
Ricordo che
l’articolo 13 del vigente Accordo Nazionale stabilisce che i prodotti con
periodicità uguale o superiore al bimestrale (quindi trimestrali,
quadrimestrali, semestrali e numeri unici) devono essere comunque richiamati in
resa entro il sessantesimo giorno dalla data di distribuzione.
Sono
previste eccezioni solo per il prodotto che fa riferimento a servizi pubblici
(es. orari ferroviari), per le figurine (se da incollare in un album di
raccolta) e le carte da collezione. Sulle figurine deve però essere corrisposto
lo sconto del 24 per cento mentre sulle carte da collezione quello del 29 per
cento.
Da ciò si
deduce che i prodotti forniti con lo sconto del 19 per cento, indipendentemente
dalla fuorviante indicazione nel titolo come FIG., BLIST. o altro, non hanno
alcun diritto a rimanere in edicola per un periodo superiore ai sessanta giorni
e il rivenditore non deve assolutamente tener conto di diverse indicazioni né del
distributore né dell’editore.
Quando
ricevete tali prodotti valutate bene se non sia il caso di usufruire immediatamente
delle possibilità previste dall’art.39 altrimenti cercate in edicola il posto
più “adatto” dove metterli ricordandovi però di andare a cercarli per la resa
subito dopo il sessantesimo giorno dalla data di distribuzione.
Questi elencati sotto sono gli ultimi arrivi di prodotti “furbetti”
(sconto 19 per cento e permanenza anche fino a 180 giorni):
TITOLO
|
SOTTOTITOLO
|
NUMERO
|
DATA
DISTR.
|
BAG CASA DI TOPOLINO
|
TOPSB
|
2011
|
12-giu-12
|
FIG.WOMEN'S FITN.COM
|
MAGIKI
|
20006
|
21-giu-12
|
FLOWP.SNAP WATCH 201
|
SNAPON1
|
20111
|
15-giu-12
|
MARIE CLAIRE MAISON
|
+ MC TRAVEL 13
|
20008
|
26-giu-12
|
PSYCHOLOGIES MAGAZIN
|
20006
|
9-giu-12
|
|
SUPERP.FASHION ME BO
|
FASSP
|
20039
|
6-lug-12
|
SUPERP.INVIZIMALS SH
|
INVSP
|
20032
|
6-lug-12
|
VALIG.MAGNETIC GOAL
|
MAGGV
|
20012
|
29-giu-12
|
FIG.BATTLE SPIRITS C
|
BSC3B
|
20022
|
12-lug-12
|
MAZZO BATT.SPIRTS CA
|
BSC3M
|
20022
|
12-lug-12
|
MINIBOX SECCHIO BELL
|
SECB
|
20001
|
12-lug-12
|
BLIST.OROLOGIO MULTI
|
ORBAR
|
20001
|
14-lug-12
|
SHOPP.2012 CUBOLOTTI
|
CUBS12
|
20115
|
18-lug-12
|
Cercherò di aggiornare periodicamente l’elenco.
domenica 8 luglio 2012
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Torno un
attimo sull’art. 39.
Ho il
diritto di restituire anticipatamente delle pubblicazioni per diminuire
l’importo dell’estratto conto.
Bene.
L’edicola è invasa da prodotto invendibile: quale scegliere?
Innanzitutto
quello che viene addebitato immediatamente, ma è sempre tanta roba. Allora do la precedenza a quello fornito in misura super esagerata, ma è necessario
aggiungere ancora qualche altro criterio. La scelta deve valutare anche quanto
mi può rendere l’eventuale vendita di una pubblicazione quindi un occhio al
prezzo (quanto mi rimane su un prezzo di copertina di 0,50?) e l’altro occhio
sullo sconto. Sembra che pochi siano attenti a questo aspetto: in edicola ci
sono un’infinità di pubblicazioni che sembrano l’una un clone dell’altra
eppure può capitare che abbiano una
scontistica differente.
Nella bolla
di consegna, dopo il prezzo netto compaiono, di regola, tre lettere ed è la
seconda lettera da tenere d’occhio: A significa 19% di sconto, B vuol dire 24%,
C sta per 29%.
Quindi se ho
difficoltà a pagare l’estratto conto e devo scegliere tra due testate meglio
inserire in resa pubblicazioni con sconto al 19% per due motivi: il primo che
l’importo da calcolare in resa (a parità di prezzo) è maggiore, il secondo che
potrò poi tentare la vendita della testata rimasta che mi darà un utile più
alto.
Allo stesso
modo conviene operare per le segnalazioni di forniture esuberanti di pubblicazioni
in conto deposito. Anche in questo caso c’è abbondanza di prodotti simili se
non uguali per cui meglio chiedere la diminuzione (e quindi il richiamo in
resa) di quelli contraddistinti da quella maledetta lettera A.
Se proprio
non ve la sentite di far valere i vostri diritti o se non avete necessità di
eliminare la “fuffa”, almeno favorite la vendita di quei prodotti che hanno uno
sconto maggiore. Lapalissiano, no?
lunedì 2 luglio 2012
QUESTO BENEDETTO ART. 39
Il 18 giugno
si è tenuta un’assemblea dei rivenditori di giornali e agli intervenuti il Vice
Presidente Nazionale Andrea Innocenti ha ampiamente illustrato la nuova
normativa introdotta dall’art. 39 del D.L. n. 1 del 20 gennaio 2012, convertito
in Legge n. 27 del 24 marzo 2012.
Ricordando
che le nuove norme non hanno modificato il regime autorizzatorio e di
pianificazione previsto dal Decreto Legislativo n. 170/2001, è necessario
evidenziare che l’art. 39 ha cambiato sostanzialmente alcune regole del
rapporto con i distributori locali riconoscendo agli edicolanti diritti e
facoltà di notevole importanza che possiamo così sintetizzare:
1)
Con la possibilità di rendere, in compensazione,
i prodotti ricevuti in conto vendita al fine di ridurre le anticipazioni
finanziarie è consentita, in pratica, la resa anticipata delle
pubblicazioni fornite con pagamento immediato da eseguire possibilmente utilizzando
un modello conforme a quello pubblicato a pagina 8 del numero 3 di Azienda
Edicola (questo per facilitare i controlli).
2)
L’edicolante potrà defalcare il valore delle
pubblicazioni rese dal primo estratto conto utile: ciò significa che qualora
tale valore non sia riportato nell’estratto conto lo stesso potrà essere
sottratto dall’importo dell’estratto conto medesimo.
3)
Ad avviso dello SNAG Nazionale, anche se non
previsto espressamente, la resa anticipata dovrà essere esercitata tenendo
conto del principio di parità di trattamento e con consapevolezza
imprenditoriale. Sicuramente nessun edicolante ha interesse a una massiccia
restituzione anticipata delle pubblicazioni ricevute poiché rischierebbe di non
aver niente da vendere ma, a mio modesto parere, non può nemmeno essere
totalmente vincolato (lui soltanto) a un principio inosservato da editori, da
distributori nazionali e locali, dalla grande distribuzione, dai punti di
vendita non esclusivi. Trattenere in edicola almeno una copia di una
pubblicazione è certamente conveniente ma non lo è se quel prodotto è un ricopertinato,
un ribollinato, un ridistribuito, insomma se è uno sporco sistema per drenare
contanti. Ritengo quindi che la restituzione immediata di tali prodotti sia
consentita anche perché hanno già usufruito della parità di trattamento al
momento della prima uscita e quel principio non è immortale!
4)
Altra norma importante e utile è quella riguardante
la facoltà dell’edicolante di contestare al distributore locale sia le carenze
sia gli eccessi di fornitura rispetto alla domanda di mercato che
costituiscono, qualora non giustificate, pratica commerciale scorretta
(utilizzare possibilmente il modello a pagina 9 del citato Azienda Edicola). Sempre
a mio parere, sarà difficile ottenere un adeguamento delle forniture in difetto
poiché il distributore locale potrà giustificarsi adducendo (in alcuni casi
correttamente) una carenza d’invio da parte dell’editore. Diversamente non ci
sono scusanti per gli eccessi di fornitura: i prodotti in eccesso devono essere
richiamati in resa entro cinque giorni dalla segnalazione.
5)
Tra i prodotti ricevuti in eccesso rispetto alle
esigenze del punto di vendita, rientrano anche quelli in cui la fornitura è
limitata a una sola copia solitamente invenduta nelle precedenti uscite nonché quelli
forniti in conto deposito sempre se l’invio è superiore alle statistiche di
vendita. In quest’ultima ipotesi l’accredito sarà effettuato per numero di
copie e non per valore poiché trattasi di prodotto non pagato.
6)
Qualsiasi problema con il distributore locale in
merito alle facoltà di cui sopra dovrà essere segnalato immediatamente a questo
Sindacato.
7)
Raccomandiamo a tutti gli edicolanti di non
stipulare e sottoscrivere alcun tipo di accordo o contratto col distributore
locale poiché potrebbero contenere condizioni peggiorative rispetto a quanto
garantito dall’art. 39.
martedì 29 maggio 2012
ASSEMBLEA SULL'ART. 39
Lunedì 18 giugno 2012 alle ore 21.00 presso la sede Confcommercio di Lunata, Via della Madonnina n. 33/b (accanto alla Chiesa) avrà luogo una assemblea dei rivenditori di giornali associati allo SNAG Provinciale di Lucca, con lo scopo di fornire eventuali chiarimenti in merito alle nuove norme introdotte dall'art. 39 del D.L. n. 1 del 20/01/2012 convertito in Legge n. 27 del 24/03/2012.
Alla riunione sarà presente il Vice Presidente Nazionale dello SNAG sig. Andrea Innocenti.
Vista l'importanza dell'argomento, si confida in una ampia partecipazione.
Alla riunione sarà presente il Vice Presidente Nazionale dello SNAG sig. Andrea Innocenti.
Vista l'importanza dell'argomento, si confida in una ampia partecipazione.
sabato 12 maggio 2012
INFORMATIZZAZIONE EDICOLE
Importante articolo da leggere attentamente (giornalaio.wordpress.com)
Ancora una volta ringrazio Pier Luca Santoro, uno dei pochi che dimostra di conoscere a fondo il mondo edicola.
Ancora una volta ringrazio Pier Luca Santoro, uno dei pochi che dimostra di conoscere a fondo il mondo edicola.
sabato 28 aprile 2012
IL GATTO E LA VOLPE
Il Gatto e
la Volpe (NDM e ANADIS ovvero le due associazioni dei distributori locali) che
conseguentemente all’entrata in vigore della legge 24 marzo 2012 n.27
(liberalizzazioni) sono stati espropriati del Campo dei Miracoli (esuberi di
forniture) da dove prelevavano le monete d’oro degli edicolanti hanno reagito
pesantemente ritirando la loro partecipazione al libro “Le avventure di
Pinocchio” (revoca dell’adesione all’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali
quotidiani e periodici).
E’ ancora
presto per capire quali potranno essere gli sviluppi futuri di tale iniziativa ma
sicuramente i distributori locali cercheranno con ogni mezzo di recuperare
quanto hanno perso.
La NDM,
infatti, si è già dichiarata disponibile a valutare ogni altro e diverso
accordo tra le organizzazioni interessate e non vorrei che ciò significasse un
tentativo di diluire, attenuare, vanificare quanto di buono è previsto dall’art.
39.
Il nostro
Collodi (Sindacato) dovrà quindi stare molto attento quando deciderà di
riscrivere “Le avventure di Pinocchio” perché il Gatto e la Volpe sono sempre
lì, nella città di Acchiappacitrulli, pronti ad approfittarsi di sventurati
burattini.
martedì 17 aprile 2012
GIORGIO CAPRONI
Non è arrivato nessuno.
Tutti sono scesi. Uno
(l'ultimo) ha prima
acceso la sigaretta, il volto
nascosto dalle mani, poi
- anche lui deciso -
ha preso la sua via. Che fare?
Lo abbiamo lasciato passare
diritto, senza
degnarci di uno sguardo, e solo
quand'è scomparso oltre
l'uscita, il deserto
ci è apparso chiaro.
Che importa.
Non possiamo certo star qui,
inerti, ad aspettare.
(Giorgio Caproni da la Repubblica del 16 aprile 2012)
Il finale è un invito a tutti gli edicolanti
Tutti sono scesi. Uno
(l'ultimo) ha prima
acceso la sigaretta, il volto
nascosto dalle mani, poi
- anche lui deciso -
ha preso la sua via. Che fare?
Lo abbiamo lasciato passare
diritto, senza
degnarci di uno sguardo, e solo
quand'è scomparso oltre
l'uscita, il deserto
ci è apparso chiaro.
Che importa.
Non possiamo certo star qui,
inerti, ad aspettare.
(Giorgio Caproni da la Repubblica del 16 aprile 2012)
Il finale è un invito a tutti gli edicolanti
sabato 14 aprile 2012
FERIE 2012
Ieri 13
aprile si sono riunite le Commissioni Provinciali di Lucca e Pistoia al fine di
regolamentare, come previsto dall’art. 4 del vigente Accordo Nazionale, la
turnazione delle chiusure per ferie delle edicole per l’anno 2012.
I
rappresentanti dello SNAG, in conformità alle direttive del Sindacato Nazionale,
peraltro pienamente condivise, pur presenziando all’incontro, non hanno
sottoscritto alcun verbale ritenendo che sia le chiusure domenicali sia quelle
annuali devono essere gestite direttamente e unicamente dai rivenditori in base
alle esigenze di economicità delle singole edicole.
Le
motivazioni di questa presa di posizione sono elencate a pagg. 12 e 13 del
numero 2/2012 di Azienda Edicola.
Pertanto, la
circolare che verrà inviata dall’agenzia di distribuzione con allegata una
scheda per la scelta del turno di chiusura per ferie in periodi predeterminati
può essere disattesa dal rivenditore in quanto – ribadisco – libero di
scegliere la chiusura in qualsiasi periodo dell’anno secondo personali
esigenze.
Certamente,
in tale ipotesi, sarà opportuno dare notizia della chiusura, in tempo utile,
all’agenzia di distribuzione.
domenica 18 marzo 2012
AMENITA' PERICOLOSE
Per chi se lo fosse perso questo è l’articolo apparso su QN
– Il Giorno – Il Resto del Carlino – La Nazione di mercoledì 14 marzo.
martedì 13 marzo 2012
OGGI ALLA CAMERA
Oggi alla Camera dei Deputati il Governo ha subito tre ko.
Quello che ci riguarda è il terzo su un documento presentato dai deputati PDL Mazzuca e Marinello che trascrivo:
9/4940/108. Mazzuca, Marinello
Ma in che mondo vivono questi signori? Hanno un'idea del nostro lavoro, delle percentuali di sconto con le quali siamo costretti ad operare?
Ulteriori commenti li potete trovare qui (clicca) e anche qui (leggi)
Quello che ci riguarda è il terzo su un documento presentato dai deputati PDL Mazzuca e Marinello che trascrivo:
La Camera,
premesso che:
nella «direttiva Bolkestein» è prevista la liberalizzazione e la semplificazione della, vendita di quotidiani e di giornali, consentendo l'apertura tramite una semplice comunicazione e derogando alle norme sulle distanze e la popolazione servita, contenute nel decreto legislativo n. 170 del 2001;
le edicole sono il terminale di un sistema complesso che parte dalle case editrici, passa poi attraverso le varie catene che provvedono alla distribuzione e finisce poi per arrivare alle 38.000 edicole, sparse sull'intero territorio, e ai 4.000 punti di vendita non esclusivi;
la Federazione italiana editori giornali (FIEG) e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, hanno chiesto la ridefinizione delle norme sulla distribuzione nell'ambito più generale della riforma dell'editoria,
premesso che:
nella «direttiva Bolkestein» è prevista la liberalizzazione e la semplificazione della, vendita di quotidiani e di giornali, consentendo l'apertura tramite una semplice comunicazione e derogando alle norme sulle distanze e la popolazione servita, contenute nel decreto legislativo n. 170 del 2001;
le edicole sono il terminale di un sistema complesso che parte dalle case editrici, passa poi attraverso le varie catene che provvedono alla distribuzione e finisce poi per arrivare alle 38.000 edicole, sparse sull'intero territorio, e ai 4.000 punti di vendita non esclusivi;
la Federazione italiana editori giornali (FIEG) e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, hanno chiesto la ridefinizione delle norme sulla distribuzione nell'ambito più generale della riforma dell'editoria,
impegna il Governo
a modificare il decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 170, nel senso di
consentire al titolare di autorizzazione per un punto vendita esclusivo di
giornali e quotidiani e dei prodotti editoriali ad essi connessi e nell'ambito
dell'area di localizzazione dell'edicola stessa la vendita tramite pubblici
esercizi o esercizi commerciali da lui incaricati. 9/4940/108. Mazzuca, Marinello
Ma in che mondo vivono questi signori? Hanno un'idea del nostro lavoro, delle percentuali di sconto con le quali siamo costretti ad operare?
Ulteriori commenti li potete trovare qui (clicca) e anche qui (leggi)
giovedì 1 marzo 2012
IL SENATO APPROVA
Il Senato della Repubblica ha approvato il disegno di legge
sulle liberalizzazioni il cui testo passa ora all’esame della Camera. Il
Governo aveva posto la questione di fiducia sull’approvazione dell’emendamento
governativo interamente sostitutivo del disegno di legge in discussione.
Per quanto ci riguarda, l’emendamento governativo ha reintrodotto
nell’art. 39 la possibilità di defalcare il valore del materiale fornito in
conto vendita e restituito a compensazione delle successive anticipazioni al
distributore.
Questo il testo approvato
Adesso dovremo vigilare affinché alla Camera l’articolo di
cui sopra non subisca modifiche peggiorative.
sabato 25 febbraio 2012
ALLARME !
Da anticipazioni riportate dalla stampa risulta che l'art. 39 del Decreto sulle liberalizzazioni verrebbe sostanzialmente modificato o, meglio, svuotato di tutte quelle parti che avevano un 'importanza notevole per la sopravvivenza delle edicole.
Questo è il testo dell'emendamento presentato dai relatori che "sbianchetta" le nostre aspettative
Questo è il testo dell'emendamento presentato dai relatori che "sbianchetta" le nostre aspettative
martedì 21 febbraio 2012
RAI. DI TUTTO, DI PIU'
Dopo le polemiche sollevate dalla richiesta del pagamento del canone televisivo per il possesso di personal computer, la RAI, secondo quanto riportato sul sito primaonline.it (clicca qui), avrebbe fatto marcia indietro.
Prima di definire chiusa la questione, aspettiamo altri eventuali chiarimenti.
Prima di definire chiusa la questione, aspettiamo altri eventuali chiarimenti.
sabato 18 febbraio 2012
VIVA LA RAI
Mentre tu,
vivi grazie alla RAI/TV
In fondo è la
tua mamma
Ti allatta
dall’antenna
Mamma Rai,
non ti abbandona mai…
Così cantava
anni fa Renato Zero.
Che non ti
abbandona mai è vero: ti scrive di pagare l’abbonamento, te lo ricorda alla
fine di ciascun telegiornale, te lo ripete dalla bocca degli strapagati
presentatori di quiz e shows. Insomma una mamma piena di attenzioni, anche se a
senso unico.
Che tutti
noi viviamo grazie alla RAI/TV non lo trovo assolutamente vero.
Anzi, se
restringo il campo e mi limito agli edicolanti, direi che è vero il contrario e
cioè che noi moriamo anche grazie alla RAI/TV: la proliferazione dei
telegiornali ormai quasi senza soluzione di continuità ha fatto precipitare le
vendite dei quotidiani (basta la notizia non l’approfondimento); gli
investimenti pubblicitari sempre più orientati verso il mezzo televisivo hanno
sottratto capitali agli editori con conseguenti chiusure di diverse testate.
Ed ecco l’ultima
pensata dei “capoccioni” della Rai: una richiesta inviata in questi giorni ad aziende,
professionisti, commercianti ed anche a edicolanti
con un invito a pagare un abbonamento speciale per la detenzione di uno o più
apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni televisive.
Quindi,
secondo Mamma Rai, “un computer collegato alla rete”, utilizzato all’interno di
un’azienda, di uno studio, di un chiosco o di un negozio dovrebbe essere
assoggettato al pagamento di questa nuova “ tassa”.
Vi dico
subito che tale interpretazione è molto molto dubbia e immediatamente l’Associazione per i Diritti
degli Utenti e Consumatori, Rete Imprese Italia, il nostro Sindacato Nazionale (vedi la circolare) hanno preso posizione contro tale tesi e due senatori hanno
presentato un’interrogazione ai competenti ministeri.
In attesa di
chiarimenti suggeriamo a chi non possiede un normale televisore all’interno del proprio punto di vendita di
NON pagare l’abbonamento speciale anche
se così facendo rischierà di non poter vedere la “farfallina” della Rai.
mercoledì 8 febbraio 2012
PROGETTI MONDADORI
Su stampacadabra.it
ho trovato un interessante articolo (clicca qui) nel quale Stefano De Alessandri , Direttore
Generale Periodici Mondadori, spiega le prossime strategie del gruppo
editoriale.
Poco ci
riguardano i restyling delle diverse testate sui quali non abbiamo alcun titolo
per intervenire, mentre invece qualcosa da dire lo possiamo trovare sulla
dichiarazione relativa ai periodici a basso prezzo di vendita: “Noi
riteniamo che il posizionamento della casa editrice debba essere di qualità, i
giornali familiari a basso prezzo non ci interessano”, neppure se
riescono a garantire una larga diffusione tale da incassare parecchio in
edicola, perché, spiega, “potrebbero
avere problemi a raggiungere una marginalità positiva”.
Prendo atto con piacere
che Mondadori non ha intenzione di praticare sulle sue pubblicazioni quella
politica di “cut-price” tanto in voga attualmente, ma mi chiedo se il
cosiddetto “banded” che l’editore da tempo utilizza, per esempio, con Tv Sorrisi
& Canzoni, Panorama, Grazia, Chi, Cucina Moderna, ecc. non produca il
medesimo effetto devastante sul “cassetto” degli edicolanti. D’accordo che è un
mezzo per aumentare la diffusione (e quindi gli introiti pubblicitari) ma, in
pratica, mi costringe a vendere due pubblicazioni al prezzo di una dimezzando i
miei ricavi.
Non credo che il costo di
una simile promozione venga, nemmeno parzialmente, addebitato ai giornalisti,
ai grafici, ai tipografi e a tutti coloro che hanno partecipato all’uscita
delle pubblicazioni: il “sacrificio” viene richiesto, anzi imposto, solo all’ultimo
anello della catena, ai giornalai, che spesso hanno in edicola due identiche
testate, una a prezzo pieno, l’altra in omaggio incellofanata con una diversa
pubblicazione.
Un altro passaggio che
deve farci riflettere è quello relativo al futuro della stampa periodica: Rimane ineludibile la necessità di
esplorare e colonizzare tutte le nuove piattaforme dove i periodici vivono
grazie ai propri lettori, e puntare ovviamente sul digitale “come
un’espansione del brand” , non da vedere come un tentativo “di
sottrarre terreno alla carta stampata”….. Coccolando, fin da ora, i lettori
della nuova generazione, che si spera saranno i lettori del domani, una volta
che gli adulti di oggi cederanno inavvertitamente il passo ai propri figli,
abituati zero a frequentare le edicole.
Dobbiamo prendere atto che
il cambio generazionale è ormai alle porte e, come conclude l’articolo,
studiare con urgenza qualcosa per prevenirlo.
martedì 7 febbraio 2012
EDICOLANTI IN FUGA
La crisi del settore editoriale ha ormai superato le
previsioni più pessimistiche: chiudono numerose testate, falliscono
distributori nazionali e locali, scompaiono migliaia di edicole.
Come risolvere il problema?
In Italia con la liberalizzazione, in Francia con un aiuto
economico alle edicole. (clicca qui)
Corre voce che i colleghi della Valle d’Aosta (e forse anche
quelli del Piemonte) stiano meditando di chiedere l’annessione alla repubblica
oltralpina.
giovedì 2 febbraio 2012
CONVOCAZIONE
Il 7 febbraio p.v. alle ore 16.30, presso il Dipartimento
per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è
convocato il tavolo tecnico di tutte le componenti della filiera per affrontare
e approfondire le recenti disposizioni normative in materia di distribuzione e
vendita dei giornali inserite nell’art. 39 del Decreto Legge del 20 gennaio
2012.
Spero che già da questo primo incontro con il nuovo
sottosegretario Paolo Peluffo arrivino i chiarimenti necessari a dissipare
alcuni oscuri termini e passaggi contenuti nel Decreto Legge che vanno dagli “sconti” al prodotto “complementare”, dagli “edicolanti” alla “ingiustificata mancata fornitura”, dal “defalcare il valore del materiale fornito in conto vendita” alle “clausole contrattuali fra distributori ed
edicolanti”.
In pratica, sono necessarie precisazioni su ciascuna delle
righe che compongono l’art. 39. Allegria!
lunedì 23 gennaio 2012
CONSIGLIO MINISTRI 20/01/2012
In data 20 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato il
decreto sulle liberalizzazioni che contiene un articolo che riguarda la vendita
della stampa quotidiana e periodica.
In attesa di poter leggere il testo ufficiale ricordo che il
decreto medesimo avrà efficacia immediata ma dovrà essere convertito in legge
dal Parlamento e, quindi, potrà subire eventuali modifiche.
Tra tutte le notizie riportate dai vari quotidiani, vi segnalo
l’articolo – che ritengo molto approfondito – di Andrea Secchi su Italia Oggi (cliccare)
giovedì 19 gennaio 2012
LA BOZZA
Non so
quanti di voi abbiano dato almeno un’occhiata alla bozza (incompleta) delle
liberalizzazioni che il governo si appresta a varare.
All’art.
43 (liberalizzazione del sistema di vendita della stampa quotidiana e
periodica) sono previste alcune modifiche al Decreto Legislativo n. 170/2001 e precisamente:
a)
Abrogazione del limite minimo di superficie previsto per le medie
e grandi strutture di vendita;
b)
Abrogazione del limite minimo di vendita per gli esercizi adibiti
alla vendita di libri e prodotti equiparati;
c)
Sostituzione dell’art. 5 comma 1 lett.b) con il seguente “le
condizioni economiche e le modalità commerciali di cessione delle
pubblicazioni, comprensive di ogni forma di compenso riconosciuta ai
rivenditori possono variare solo in funzione dei risultati conseguiti dall’esercizio
e dei volumi di giornali acquistati nei punti vendita”.
Secondo
quanto riportato nella “relazione illustrativa” tali disposizioni ampliano “l’offerta
dei punti vendita così favorendo un più ampio volume di vendite” e potenziano “le
condizioni di concorrenza tra i rivenditori”.
Da non
dimenticare che l’art. 23 della bozza prevede negli impianti di distribuzione
carburanti è sempre consentita, senza limiti di superficie, la vendita di
quotidiani e periodici.
Premetto
che, come ampiamente dimostrato dai risultati della sperimentazione del 1999, è
totalmente assurdo sostenere che un aumento dei punti di vendita porti a un consequenziale
aumento delle vendite specie in un settore che ormai da anni è colpito da una
crisi direi inarrestabile con costanti cali di vendite e di introiti pubblicitari. E già
il millantare “un più ampio volume di
vendite” la dice lunga sull’effettiva conoscenza del mercato editoriale che
ha l’estensore della relazione.
Non so invece
come definire il previsto potenziamento delle “condizioni di concorrenza tra i
rivenditori” anche perché non mi è chiaro quali dovranno essere i “risultati conseguiti dall’esercizio” . Economici?
Simpatia? Disponibilità? Competenza?
Più
esplicita la locuzione “dei volumi
dei giornali acquistati” pur se
contiene due errori: intanto noi non acquistiamo nessun giornale (sono di
proprietà degli editori fino al momento della vendita); poi, se vogliamo
fissare un parametro, credo sia più attinente quello relativo al volume delle
vendite e non quello relativo alle forniture.
A parte
queste discrasie linguistiche, da cosa dovrebbe nascere il potenziamento delle
condizioni di concorrenza se, come tutti sanno (o meglio, dovrebbero sapere),
il prezzo di vendita della stampa quotidiana e periodica è stabilito dall’editore
e non può subire variazioni?
Una
cosa è certa: così si andranno a premiare esclusivamente le rivendite che hanno
alti fatturati, quali, ad esempio, quelle nei supermercati già oggi avvantaggiate
sia per il limitato numero delle testate in vendita sia per le diverse
condizioni di pagamento e molte rivendite di periferia e ancor più quelle poste
in frazioni isolate saranno destinate a chiudere.
E
pensare che il rappresentante dell’Antitrust al nostro Congresso di Firenze del
2010 era arrivato (riporto da Azienda Edicola) alle seguenti conclusioni:
• Più flessibilità nel settore: in Francia
vengono dati premi per la qualità delle rivendite mentre in Gran Bretagna è
previsto un costo supplettivo di trasporto in base ai valori venduti: paga di
più chi vende meno.
• Bisogna circoscrivere la parità di trattamento per i presunti editori. Il rivenditore deve poter rifiutare la testata invenduta più volte e che il distributore continua a fornire (applausi scroscianti).
• Nei punti vendita esclusivi siamo presenti con 3-4 mila testate: bisogna arrivare a scremare questo dato non più sopportabile dall’edicola. Bisogna stabilire un fatturato minimo dell’editore che entra sul mercato (applausi scroscianti).
• Remunerazione sul venduto per la distribuzione
• Riscoperta del contratto estimatorio, no anticipazione continua di soldi dal punto vendita (applausi scroscianti), ridurre le rese, più margini di discrezionalità.
• Bisogna circoscrivere la parità di trattamento per i presunti editori. Il rivenditore deve poter rifiutare la testata invenduta più volte e che il distributore continua a fornire (applausi scroscianti).
• Nei punti vendita esclusivi siamo presenti con 3-4 mila testate: bisogna arrivare a scremare questo dato non più sopportabile dall’edicola. Bisogna stabilire un fatturato minimo dell’editore che entra sul mercato (applausi scroscianti).
• Remunerazione sul venduto per la distribuzione
• Riscoperta del contratto estimatorio, no anticipazione continua di soldi dal punto vendita (applausi scroscianti), ridurre le rese, più margini di discrezionalità.
Tante belle parole, tanti bei proponimenti, tante (nostre)
illusioni. E adesso – come scrive ripetutamente un collega del Nord Italia – in
un fragoroso silenzio arriva la liberalizzazione.
mercoledì 11 gennaio 2012
LIBERALIZZAZIONI
Alimentari, giornali e tabacchi: questi i prodotti che i distributori di carburante potranno vendere secondo quanto riportato da repubblica.it
Di questo passo probabilmente i giornali saranno concessi, quale parziale risarcimento, anche ai tassisti, ai farmacisti, ai notai, insomma a tutte le categorie che saranno liberalizzate.
E a noi cosa daranno? Ombrelli e banane. No, non per venderli ma per utilizzarli come Altan insegna.
Di questo passo probabilmente i giornali saranno concessi, quale parziale risarcimento, anche ai tassisti, ai farmacisti, ai notai, insomma a tutte le categorie che saranno liberalizzate.
E a noi cosa daranno? Ombrelli e banane. No, non per venderli ma per utilizzarli come Altan insegna.
venerdì 6 gennaio 2012
I SUGGERIMENTI DELL'ANTITRUST
Leggo su la Repubblica (pag. 22) di oggi 6
gennaio che l’Antitrust avrebbe suggerito al Governo una serie di interventi per
il prossimo pacchetto di liberalizzazioni.
Uno di questi interventi è dedicato alla rete
delle edicole.
Secondo il suggerimento dell’Antitrust ai
rivenditori andrebbe applicata una “remunerazione differenziata” stabilita in
base a parametri che tengano conto delle qualità delle prestazioni offerte e
dei risultati conseguiti.
La sinteticità della notizia non consente di
capire cosa si intenda per “remunerazione differenziata” ma la memoria mi
aiuta: il concetto era già stato espresso da detta Autorità in occasione dell’Indagine
Conoscitiva riguardante il settore dell’editoria avviata nel febbraio 2007 e
chiusa il 23 settembre 2009.
Ritengo utile riportare fedelmente il punto
216 della seconda parte (la distribuzione dei prodotti editoriali) dell’indagine:
216. Si ritiene, in
particolare, che gli obiettivi sottesi al principio di identità delle
condizioni
economiche di cessione delle
pubblicazioni riconosciute ai rivenditori stabilito dall’art. 5 del
Decreto Legislativo n. 170/2001
non sarebbero vanificati se la remunerazione fosse differenziata
facendo riferimento a parametri
oggettivi, che tengano conto della qualità delle prestazioni rese e
dei risultati conseguiti dall’esercizio.
Esempi in questo senso sono individuabili in Francia, dove il
corrispettivo riconosciuto al
rivenditore varia in funzione del livello di specializzazione di
quest’ultimo e della qualità del
servizio offerto, e in Gran Bretagna, dove i distributori locali hanno facoltà di applicare un carriage
service charge, la cui entità varia a seconda dei volumi di giornali acquistati dal punto vendita.
Quali sono i parametri francesi è
spiegato nella nota seguente:
I punti vendita che accettano di
distribuire solamente un’offerta limitata (solo quotidiani o numero di titoli
inferiore a 150) percepiscono una percentuale
del prezzo di copertina pari al 10%. Altri punti vendita definiti “a basso
potenziale”,ovvero che non hanno aderito agli
standard qualitativi stabiliti a livello interprofessionale, percepiscono il
13-14% del prezzo di copertina. Percentuali
più elevate, pari al 15%, sono garantite ai rivenditori che hanno accettato di
adottare un certo standard qualitativo,
consistente nella presenza della stampa in vetrina, nel destinare una parte
significativa dello spazio espositivo alla stampa,
nonché in un’ampia fascia oraria di apertura. Tale percentuale può salire oltre
il 16% per i rivenditori specializzati che si
sono impegnati ad un obbligo di formazione continuata, ad una modernizzazione periodica, nonché all’informatizzazione
e aggiornamento quotidiano delle vendite. Infine, i punti vendita gestiti da un’impresa che detiene la concessione degli spazi interessati, quali ad esempio i punti vendita delle
stazioni ferroviarie o degli aeroporti, percepiscono una percentuale del 30%.
Cfr. contributo dell’Union nazionale des diffuseurs de presse nell’ambito degli Etats Generaux de la Presse
Ecrite, organizzati dal Governo francese nel 2008-2009.
Giustissimo premiare la
professionalità ma ho paura che sia l’ennesima fregatura….
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