venerdì 13 agosto 2010

BOTTA ... E RISPOSTA

Prima di leggere l’articolo apparso su L’espresso (clicca qui) vi consiglio di prendere una dose massiccia di tranquillanti o quanto meno di farvi imbavagliare strettamente allo scopo di non infastidire i vicini con altissimi turpiloqui che sicuramente usciranno anche dalle labbra del più mansueto e timido edicolante.


Promozionando, presumo dietro lauto compenso, la lettura de L’espresso sull’Ipad il buon Botta ripete un ritornello o meglio un tormentone che in questi ultimi tempi è sulla bocca di molti giornalisti: leggere un giornale su un tablet è “una comodità che elimina il bisogno di andare in edicola”.

Trentacinquemila rivenditori lo ringraziano con un “vaffa” .

Ma il nostro “amico” si spinge oltre, là dove nessun suo collega ancora aveva osato e scrive:

“Ed è inoltre un consumo di notizie con un impatto ambientale molto minore, non esigendo né la carta né i processi industriali di produzione (rotative) o di distribuzione (camioncini che viaggiano di notte per raggiungere le edicole)”.

Il “vaffa” diventa assordante: ai trentacinquemila rivenditori si sono uniti gli imprenditori e gli operai cartari, quelli che le rotative le producono e quelli che le fanno girare, tutti i distributori nazionali e locali insieme agli addetti e ai vari padroncini dei furgoni.

Nemmeno il più ecologista dei Verdi era mai arrivato a tale mirabolante intuizione tant’è che il Presidente di Greenpeace International sta pensando di lasciargli la sua poltrona.

COMPLIMENTI. Ed un augurio: che nel futuro i tablet siano capaci di eliminare non solo la carta, le rotative e i camioncini ma anche, e soprattutto, giornalisti di questo genere.

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