lunedì 1 novembre 2010

CALENDARI

E’ tempo di calendari. Ne arrivano tutti i giorni, di tutti i tipi, per tutti i gusti.

Normalmente sono forniti in conto deposito, ma non mancano quelli che, registrati tra le testate “mensili”, sono invece addebitati alla consegna.
Ma anche tra quelli inviati in conto deposito bisogna fare una distinzione: tanti, troppi direi, sono forniti con lo sconto del 19 per cento per una scorretta interpretazione del vigente Accordo Nazionale per opera di editori e/o distributori nazionali.
Come difendersi? Il metodo più semplice è quello di dare una “adeguata” esposizione ai prodotti di questi “furbetti del calendario”. Nonostante la nostra buona volontà sappiamo che non è possibile assicurare un pari trattamento espositivo alle migliaia di testate presenti in edicola per cui se per errore o per caso uno o più di questi prodotti finiscono in un angolo recondito dell’edicola …. pazienza …. importante è ritrovarli al momento della resa. Prodotti analoghi forniti con lo sconto del 24 per cento non mancano e non è difficile convincere il cliente che il calendario che gli stiamo offrendo (quello con lo sconto 24%) è altrettanto bello, se non meglio, di quello che ci ha chiesto (quello con lo sconto 19%) ma che, purtroppo, in questo momento non riusciamo a trovare.

E’ un po’ quello che può succedere anche con tutte quelle bustine, stickers, tatuaggi, timbri, ecc. che recentemente la Parrini, M-Dis, Press-Di e altri stanno inviando in edicola con lo sconto del 19 per cento.
Non è difficile scoprire quali sono. Sulla bolla di consegna dopo il prezzo netto ci sono delle lettere. La prima indica la periodicità, la seconda lo sconto: A= 19%; B=24%; C=29%.
Se i prodotti con lo sconto scorretto ritornano totalmente in resa, forse l’editore si chiederà il perché.
e invece ciò non accade, forse l’editore che oggi ci dà il 24 per cento si chiederà perché non intascarlo lui quel 5 per cento di differenza.

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