mercoledì 8 febbraio 2012

PROGETTI MONDADORI


Su stampacadabra.it ho trovato un interessante articolo (clicca qui) nel quale Stefano De Alessandri , Direttore Generale Periodici Mondadori, spiega le prossime strategie del gruppo editoriale.
Poco ci riguardano i restyling delle diverse testate sui quali non abbiamo alcun titolo per intervenire, mentre invece qualcosa da dire lo possiamo trovare sulla dichiarazione relativa ai periodici a basso prezzo di vendita: Noi riteniamo che il posizionamento della casa editrice debba essere di qualità, i giornali familiari a basso prezzo non ci interessano”, neppure se riescono a garantire una larga diffusione tale da incassare parecchio in edicola, perché, spiega, “potrebbero avere problemi a raggiungere una marginalità positiva”.
Prendo atto con piacere che Mondadori non ha intenzione di praticare sulle sue pubblicazioni quella politica di “cut-price” tanto in voga attualmente, ma mi chiedo se il cosiddetto “banded” che l’editore da tempo utilizza, per esempio, con Tv Sorrisi & Canzoni, Panorama, Grazia, Chi, Cucina Moderna, ecc. non produca il medesimo effetto devastante sul “cassetto” degli edicolanti. D’accordo che è un mezzo per aumentare la diffusione (e quindi gli introiti pubblicitari) ma, in pratica, mi costringe a vendere due pubblicazioni al prezzo di una dimezzando i miei ricavi.
Non credo che il costo di una simile promozione venga, nemmeno parzialmente, addebitato ai giornalisti, ai grafici, ai tipografi e a tutti coloro che hanno partecipato all’uscita delle pubblicazioni: il “sacrificio” viene richiesto, anzi imposto, solo all’ultimo anello della catena, ai giornalai, che spesso hanno in edicola due identiche testate, una a prezzo pieno, l’altra in omaggio incellofanata con una diversa pubblicazione.
Un altro passaggio che deve farci riflettere è quello relativo al futuro della stampa periodica:  Rimane ineludibile la necessità di esplorare e colonizzare tutte le nuove piattaforme dove i periodici vivono grazie ai propri lettori, e puntare ovviamente sul digitale “come un’espansione del brand” , non da vedere come un tentativo “di sottrarre terreno alla carta stampata”….. Coccolando, fin da ora, i lettori della nuova generazione, che si spera saranno i lettori del domani, una volta che gli adulti di oggi cederanno inavvertitamente il passo ai propri figli, abituati zero a frequentare le edicole.
Dobbiamo prendere atto che il cambio generazionale è ormai alle porte e, come conclude l’articolo, studiare con urgenza qualcosa per prevenirlo.

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