Torno un
attimo sull’art. 39.
Ho il
diritto di restituire anticipatamente delle pubblicazioni per diminuire
l’importo dell’estratto conto.
Bene.
L’edicola è invasa da prodotto invendibile: quale scegliere?
Innanzitutto
quello che viene addebitato immediatamente, ma è sempre tanta roba. Allora do la precedenza a quello fornito in misura super esagerata, ma è necessario
aggiungere ancora qualche altro criterio. La scelta deve valutare anche quanto
mi può rendere l’eventuale vendita di una pubblicazione quindi un occhio al
prezzo (quanto mi rimane su un prezzo di copertina di 0,50?) e l’altro occhio
sullo sconto. Sembra che pochi siano attenti a questo aspetto: in edicola ci
sono un’infinità di pubblicazioni che sembrano l’una un clone dell’altra
eppure può capitare che abbiano una
scontistica differente.
Nella bolla
di consegna, dopo il prezzo netto compaiono, di regola, tre lettere ed è la
seconda lettera da tenere d’occhio: A significa 19% di sconto, B vuol dire 24%,
C sta per 29%.
Quindi se ho
difficoltà a pagare l’estratto conto e devo scegliere tra due testate meglio
inserire in resa pubblicazioni con sconto al 19% per due motivi: il primo che
l’importo da calcolare in resa (a parità di prezzo) è maggiore, il secondo che
potrò poi tentare la vendita della testata rimasta che mi darà un utile più
alto.
Allo stesso
modo conviene operare per le segnalazioni di forniture esuberanti di pubblicazioni
in conto deposito. Anche in questo caso c’è abbondanza di prodotti simili se
non uguali per cui meglio chiedere la diminuzione (e quindi il richiamo in
resa) di quelli contraddistinti da quella maledetta lettera A.
Se proprio
non ve la sentite di far valere i vostri diritti o se non avete necessità di
eliminare la “fuffa”, almeno favorite la vendita di quei prodotti che hanno uno
sconto maggiore. Lapalissiano, no?
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