mercoledì 17 febbraio 2010

CONSIDERAZIONI SUI CALENDARI

Anche quest’anno i calendari arrivati nelle edicole sono stati numerosi: cani e gatti, donne lato B e divi lato A, calciatori e cantanti, duci e piloti, santi e indovini, e così via fino alla serie di tutti i cartoons più conosciuti.


Tutti o quasi, come ormai d’uso, classificati mensili e, quindi, con sconto del 19 per cento. Stranamente, ma non troppo, consegnati in conto deposito: senza questo accorgimento molti avrebbero rischiato il richiamo in resa prima dell’inizio del nuovo anno! E sempre con titoli di fantasia oppure ben celati con l’unico scopo di favorire il principale acquirente: il povero giornalaio che, a distanza di due o più mesi, ben difficilmente riuscirà a rintracciarli tutti nel marasma delle pubblicazioni stipate nel chiosco cadendo così in quell’infernale trabocchetto che sono le rese scadute.

Non disperiamoci troppo, una soluzione per riciclare qualche copia di calendari dimenticati ci sarebbe.

Prendete un po’ di carta, non quella da regalo – troppo cara – basta quella semplice da pacchi, prendete alcuni calendari dimenticati e ne fate dei pacchetti da inviare al distributore locale, ai distributori nazionali e agli editori, accompagnati da un biglietto di auguri (un po’ di educazione non guasta mai) e con le seguenti istruzioni per l’uso.

Il distributore locale potrà annotare sul calendario le date di uscita delle pubblicazioni in modo tale che gli rimarrà più facile effettuarne il richiamo in resa alla scadenza stabilita dal vigente Accordo Nazionale e non se e quando gli fa comodo.

I distributori nazionali potranno invece utilizzare il calendario per prendere nota di quante volte nel corso di un anno riciclano la stessa pubblicazione senza la necessità di dover conteggiare quanti sono i bollini sovrapposti sulla medesima.

Gli editori dovranno, in primo luogo, costatare amaramente che nel calendario non esistono mesi “BIS” (vedi Casa Facile e Cosmopolitan), ma potranno comunque adoperarlo per controllare la regolare uscita di quelle testate che definiscono mensili, e quindi da pagare alla consegna, ma che, in effetti, hanno una periodicità che varia dal quadrimestrale al semestrale se non all’annuale e che, di conseguenza, dovrebbero avere un pagamento differito al richiamo in resa.

Gli editori potranno anche avvalersi dello stesso calendario per studiare assiduamente il susseguirsi dei vari mesi imparandolo a memoria - come si faceva, in un tempo ormai lontano, per le tabelline aritmetiche - in modo da ricordarsi di corrispondere i sovrasconti natalizi su tutte le pubblicazioni mensili edite nel mese di dicembre, anche su quelle che mensili non sono ma che loro in tal modo definiscono su webinforiv.

A proposito di sovrasconti ….

Sicuramente, come scritto sull’ultimo numero di Azienda Edicola, possono rappresentare un’ottima sopravvenienza attiva per qualsiasi rivenditore attento alla gestione della sua edicola ma quanto “costa” questa attenzione? Quanto tempo deve impiegare un rivenditore per controllare quotidianamente dalla fine di ottobre a circa metà gennaio le bolle di consegna per confrontare le pubblicazioni ricevute con quelle indicate sul sito snagnazionale.org tenendo presente che spesso le date di consegna sono diverse e spesso diversi sono anche i titoli delle testate?

Un lavoro improbo, stancante, noioso tanto da dissuadere anche i più capaci tra i rivenditori per cui su alcune piazze, fra cui la mia, il controllo è fatto dalla locale struttura sindacale.

Tanto per dare un’idea dell’impegno necessario ecco alcuni numeri che riguardano la piazza distributiva di Lucca, Pistoia e Pisa e che non includono i giornali quotidiani in quanto, in tal caso, il controllo è semplice ed immediato.

Sull’intera piazza, nell’anno 2008 sono state distribuite (e controllate) 1.672 testate rilevando 158 mancate attribuzioni di sovrasconti natalizi peraltro in seguito riconosciuti su segnalazione sindacale. Per l’anno 2009 le testate distribuite (e controllate) sono state 1.542 individuando 47 mancati riconoscimenti anche questa volta prontamente accreditati su richiesta del sindacato.

I controlli sono stati fatti confrontando gli elenchi delle pubblicazioni distribuite sulla piazza con quelli pubblicati sul sito snagnazionale.org e con una verifica dei dati riportati sul sito webinforiv.

Ovviamente, tutti i sovrasconti natalizi sono accreditati direttamente in bolla a ogni singolo rivenditore e, almeno per quanto riguarda lo SNAG, ad esclusivo beneficio del rivenditore stesso, iscritto o no.

Non ci siamo però accontentati e abbiamo esteso il controllo comparando il nostro elenco sovrasconti dell’anno 2009 con quello del 2008, con qualche sorpresa.

Ben 633 testate dell’elenco 2008 non sono presenti in quello del 2009: controllando su webinforiv abbiamo costatato che moltissime sono cessate, altre sono diventate bimestrali ed altre ancora (66) hanno l’aggiornamento sul sito fermo al mese di novembre 2009.

Peraltro, 71 pubblicazioni, sulle quali nell’anno 2008 è stato regolarmente corrisposto il sovrasconto natalizio, risultano edite nel mese di dicembre 2009 senza l’applicazione di tale “bonus”.

Questo il dettaglio:



- 32 A & G Marco (Cucina Italiana Split, Dylan Dog Collezione Book, Kult, Sogno, ecc.);

- 6 CDM (Chitarre, Detective Conan, Suono, ecc.);

- 9 M-Dis (Archeo, Domenica Quiz Mese, Medioevo, Speak Up, ecc.);

- 6 Me.Pe. (Debuttanti, Libri del cuore Dvd, ecc.);

- 14 Parrini (Cose in cucina, Fotografia digitale, ecc.);

- 2 Press-Di;

- 2 Sodip.



Da evidenziare che il numero delle pubblicazioni sulle quali gli editori non corrispondono il dovuto sovrasconto è senz’altro molto superiore ma eseguire un completo controllo è talmente complicato e difficile da renderlo in concreto inattuabile. Infatti, mentre è abbastanza semplice accertare se il distributore locale effettua esattamente gli accrediti, molto più aleatoria è la verifica del comportamento dei distributori nazionali e degli editori poiché tantissime testate non riportano la dicitura del mese.

Sarebbe quindi il caso di rivedere tutto il “sistema sovrasconti” magari traducendolo in una semplice e trasparente percentuale da applicare sul fatturato del punto di vendita.

In attesa di una semplificazione della procedura attualmente prevista, non ci resta che tentare, come sopra suggerito, con l’invio di un calendario dimenticato e, chissà, forse il prossimo anno i sovrasconti natalizi saranno corrisposti almeno sulle stesse testate di quest’anno.



Lucio Toffetti

Snag – Lucca

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